Criocamera o criosauna?
Criocamera o criosauna?
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Uno studio del dottor Hausswirth, et al. (Francia), il 2013 ha messo a confronto la WBC, crioterapia a corpo intero, effettuata con criocamera con aria raffreddata elettricamente e la PBC, crioterapia a corpo parziale, effettuata mediante criosauna con azoto liquido
Attraverso un termogramma sono state osservate le differenze di temperatura rilevate prima e dopo la seduta, in particolare Prima e dopo una sessione di criosauna a -160° C (gruppo A) e Prima e dopo una sessione di criocamera a -110° C (gruppo B):
A differenza della criosauna, nella criocamera si è osservato un RAPIDO calo della temperatura dalla TESTA ai PIEDI e una riduzione UNIFORME della temperatura cutanea. La WBC si è rivelata statisticamente e significativamente migliore nell'attivazione del sistema nervoso autonomo (SNA) come dimostrato dalla misurazione dei markers di modulazione nel sangue (epinefrina, norepinefrina e dopamina). L'improvviso calo della temperatura (lo shock termico) infatti, agisce direttamente sul cervello e sul sistema ormonale. La conclusione di questo studio mostra che la camera di crioterapia a corpo intero ha effetti terapeutici più significativi sul paziente perché l'esposizione è totale e omogenea a differenza della criosauna. La crioterapia a corpo intero è quindi uno strumento migliore per il recupero degli atleti e per alleviare il dolore nei pazienti con malattie croniche.
E' bene sottolineare che, indipendentemente dalla tecnica crioterapica scelta, il trattamento deve essere effettuato da personale medico specializzato che opera in strutture qualificate. Un utilizzo sbagliato della terapia del freddo, infatti, può portare alla comparsa di vere e proprie ustioni e all'insorgenza di effetti collaterali anche gravi.
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