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Criolipolisi da Contrasto: iniziamo a conoscerla

Centro Medico Eclepta
Pubblicato da Eclepta in Medicina Estetica · 10 Dicembre 2020
Tags: crioterapiacellulite
L'adiposità localizzata è un accumulo anormale di grasso nelle normali sedi anatomiche ed è un'importante condizione antiestetica. La liposuzione è da sempre considerata il trattamento standard per il rimodellamento del corpo; tuttavia, a causa delle potenziali complicanze associate a questa procedura, sono stati sviluppati nuovi trattamenti, inclusi ultrasuoni, radiofrequenza e mesoterapia, per ottenere la distruzione degli adipociti. Ogni tecnologia impiega un diverso meccanismo per provocare l'apoptosi o la necrosi degli adipociti mirati.
 
Negli ultimi anni è apparsa una nuova tecnologia per il trattamento non invasivo del grasso localizzato attraverso la pannicolite indotta dal freddo, chiamata criolipolisi. Questo metodo si basa sul concetto che i tessuti ricchi di lipidi sono più suscettibili ai danni causati dal freddo rispetto ai tessuti ricchi di acqua circostanti. D'altra parte, studi hanno dimostrato che, alternando basse temperature e cicli di riscaldamento, i lipidi negli adipociti cristallizzano più facilmente, il che è simile a quanto accade nel processo di rinvenimento dell'industria alimentare e questo processo può migliorare l'esito clinico del trattamento. Questo metodo è noto come lipocriolisi da contrasto. Sulla base di entrambi i modelli (criolipolisi e lipocriolisi da contrasto), è stata concepita una nuova tecnologia: la criolipolisi da contrasto. Questa tecnologia differisce dalla criolipolisi convenzionale perché utilizza periodi di riscaldamento e raffreddamento e differisce dalla lipocriolisi da contrasto perché utilizza temperature inferiori durante il raffreddamento. Hindawi Dermatology Research and Practice, a questo proposito, ha pubblicato uno studio: "Clinical Study Effectiveness and Safety of Contrast Cryolipolyis  for Subcutaneous-Fat Reduction".
 
Sono stati esaminati 21 soggetti che hanno completato il trattamento (18 donne e 3 uomini). I soggetti avevano un'età compresa tra 21 e 50 anni. Il loro peso variava da 57,5 ​​a 90,5 kg; il loro BMI variava da 21,8 a 30,0. Le misurazioni dalla baseline e dal follow-up a 30 giorni avevano differenze statisticamente significative, così come quelle dai follow-up a 30 e 60 giorni.
 
La percentuale media di riduzione dello strato di grasso è stata del 21,6% per l'addome e sono state rilevate riduzioni fino al 50,1% dal valore basale a 90 giorni dopo il trattamento. Nei fianchi, la riduzione media è stata del 14,5% e sono state osservate riduzioni fino al 43,2% dal basale a 90 giorni dopo il trattamento.



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