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Preparatore atletico Roma

Preparatore atletico Roma: il deallenamento

Che cosa si intende per preparazione atletica

La ​preparazione atletica​ consiste in un insieme di varie strategie di attività motorie specifiche portate avanti da professionisti del settore, spesso affiancati da personale medico,​ il cui scopo è​ quello di ottimizzare la forma fisica di chi vi si sottopone, attraverso l’attuazione di esercizi e protocolli di allenamento individualizzati per il soggetto oltre allo sport di interesse.

I campi in cui viene richiesta l’opera di un ​preparatore atletico Roma​ sono:

  • valutazione clinica e conseguente indagine di varie tipologie di disturbi;
  • attività motoria per la prevenzione degli infortuni;
  • salvaguardia del benessere e della salute professionale.

Un ​preparatore atletico Roma​ è quindi un professionista esperto di medicina sportiva, di riatletizzazione e di prevenzione su un’ampia gamma di patologie collegate alla salute dell’apparato osteo-articolare e muscolo-scheletrico metabolico e cardiovascolare.

Nella maggior parte dei casi questa figura professionale agisce ​sotto la supervisione di un medico, dato che i campi di applicazione delle sue prestazioni interessano appunto la salute e il benessere dell’organismo.

Il presupposto fondamentale per svolgere al meglio ​la preparazione atletica​ è quello di riconoscere ​il proprio campo, possibilità e limiti di intervento, che ogni professionista deve essere in​ grado di rispettare perfettamente.

Nell’ambito della prevenzione e recupero della salute è necessario che venga portato avanti un lavoro d’equipe,​ comprendente il contributo di medici, infermieri, fisiatri, fisioterapisti, chinesiologi, biomeccanici, podologi e nutrizionisti, dato che i settori interessati sono effettivamente numerosi e assolutamente sinergici sinergici tra loro.

In qualsiasi disciplina sportiva, ​la preparazione atletica​ si basa su:

  • esercizi generali: ​ coinvolgono l’attività delle grandi masse muscolari, utilizzando anche muscoli​ non direttamente interessati alla specifica funzione sportiva;
  • esercizi ​specifici: ​interessano la muscolatura coinvolta nella disciplina sportiva;
  • esercizi ​speciali: ​si focalizzano soprattutto su attività legate direttamente al gesto sportivo. Durante ​un programma di preparazione atletica​ vengono stimolati l’apparato neuro-muscolare, osteo-articolare, cardio-vascolare e respiratorio, per raggiungere le condizioni ideali di prestazioni sportive.

Per poter affrontare una qualsiasi attività fisica è necessario che tutto l’organismo raggiunga la massima efficienza possibile,​ per ottenere i migliori risultati.

Le metodologie e i mezzi adottati durante ​un allenamento funzionale​ variano per ogni singola disciplina sportiva in base alle necessità individuali, anche se la finalità comune rimane comunque quella di migliorare la velocità, la resistenza, la coordinazione, l’equilibrio e la forza del finalizzato al miglioramento della prestazione sportiva specifica.

Che cosa si intende per deallenamento

Il ​deallenamento,​ comprendente la totale o parziale perdita delle caratteristiche anatomiche e fisiologiche tipiche dell’esercizio fisico, di solito subentra dopo un periodo variabile in cui si è verificata una sospensione parziale o totale dell’attività sportiva.

In seguito a tale fenomeno si instaura una progressiva ​diminuzione delle prestazioni​ condizionali e coordinativa del soggetto, che si trova nella condizione di perdere gli adattamenti fisiologici acquisiti con la preparazione atletica e sportiva invece presenti negli atleti allenati.

La principale conseguenza consiste in un marcato ​decremento della funzionalità degli organi e​ apparati che precedentemente avevano raggiunto ottimi standard funzionali.

Una situazione di questo genere si verifica non soltanto in soggetti sportivi che, per qualsiasi causa (infortunio, malattia o altro), abbiano ​interrotto il loro allenamento,​ ma anche in persone costrette a cambiare il proprio stile di vita, diventando ​sedentarie.

Le conseguenze del deallenamento​ risultano condizionate da varie cause, come il livello di iniziale forma fisica del soggetto, la durata del periodo di inattività e la sua entità.

Su queste conseguenze influiscono ​numerosi fattori,​ tra cui l’età, che ha un impatto progressivamente più negativo con l’aumentare degli anni.

Un ​professionista​ che abbia conseguito laurea triennale in scienze motorie e sportive meglio con magistrale in attività motorie preventive ed adattate è in grado di riconoscere le caratteristiche relative al deallenamento per poi impostare un efficace programma di ri-allenamento, mirato a riportare il paziente in buone condizioni fisiche.

Quali sono gli apparati coinvolti dal deallenamento

Sistema cardiocircolatorio

A livello ​cardio-respiratorio​ gli atleti professionisti di endurance in deallenamento mostrano una riduzione della capacità aerobica dopo sole due settimane di inattività.

I ​nuotatori​ hanno una diminuzione del consumo massimo di ossigeno dopo quattro settimane di allenamento inadeguato, con ipovolemia di plasma e sangue, causata dalla riduzione delle proteine plasmatiche.

A livello del ​miocardio​ si assiste ad una modificazione dei parametri che determinano la gittata sistolica derivante da un’alterazione della gittata cardiaca, data da una riduzione dello spessore delle pareti del cuore, che risulterà in un aumento della frequenza cardiaca a riposo e durante esercizio per poter mantenere stabile il volume di scarica sistolica. Tale aumento della frequenza cardiaca è direttamente correlato all’aumento del rischio cardiovascolare.

Contemporaneamente si nota un’ipertensione di rimbalzo, accompagnata da una progressiva diminuzione della funzionalità respiratoria.

Apparato muscolare

Il ​deallenamento muscolare​ si traduce in una diminuzione della capacità di generazione di forza con una progressiva perdita di efficienza di attivazione neuromuscolare con una riduzione della capacità contrattile oltre ad una modificazione nella distribuzione delle miofibrille e della densità capillare nei muscoli.

Una conseguenza tipica di tale stato è dovuta alla minore concentrazione di mioglobina che si evidenzia già dopo poche settimane di ​inattività ​con una progressiva e rapida diminuzione dell’attività enzimatica ossidativa fondamentale per la generazione del substrato energetico necessario alla contrazione muscolare.

Metabolismo

Dal punto di vista metabolico, la principale conseguenza del deallenamento si traduce in un deciso incremento nel ​consumo dei carboidrati,​ che vengono utilizzati al posto dei lipidi, per fornire energia al muscolo scheletrico.

Si verifica inoltre una diminuzione della sensibilità ​insulinica,​ poiché l’attività muscolare è la maggior promotrice della migrazione sulla membrana cellulare dei recettori insulinici che permettono di captare il glucosio dal sangue diminuendo la glicemia ematica, e dell’attività enzimatica della ​lipasi,​ responsabile del processo per il quale i trigliceridi vengono scissi per poter essere utilizzato come substrato per il metabolismo energetico diminuendo cosi il rischio aterosclerotico.

La concentrazione di acido lattico durante esercizio viene aumentata con conseguente aumento degli ioni idrogeno responsabili dell’insorgenza della fatica muscolare poiché causano una diminuzione dell’efficienza metabolica responsabile della fornitura di substrato energetico necessario alla contrazione muscolare.

Si presenterà un abbassamento della soglia anaerobica poiché ci sarà un’incapacità delle funzioni tampone dell’organismo che non saranno più in grado di poter mantenere sotto controllo lo stato di acidosi metabolica che imporrà una diminuzione dell’intensità dell’esercizio risultando in una marcata diminuzione di prestazione soprattutto per le attività sportive di potenza o miste.

Prestazioni

In seguito alla limitazione funzionale degli apparati sopra elencati, si instaura un ​declino delle prestazioni​ di potenza e forza, la cui entità dipende dal grado di allenamento iniziale dell’atleta e dalla specifica attività sportiva svolta.

Secondo numerose ricerche scientifiche, è emerso che per le attività che richiedono alte capacità di resistenza muscolare e cardiorespiratoria​ subiscono un decremento più veloce rispetto alle forme di attività sportiva anaerobica.

Tale situazione è collegabile a ​modificazioni dell’attività enzimatica​ che condizionano tutto il metabolismo organico.

Che cosa si intende per deallenamento nell’esercizio con sovraccarichi

Nell’esercizio con sovraccarichi,​ il deallenamento provoca una diminuzione di forza già dopo la prima settimana, mentre il volume dei muscoli si riduce con minor velocità.

Questo dipende da un precedente incremento dei livelli ematici di ormoni anabolici come il testosterone e il GH grazie allo stimolo allenante in precedenza fornito,​ e da una contemporanea diminuzione del cortisolo (ormone catabolico).

Tali modificazioni sono riconducibili al mantenimento della ​massa muscolare​ anche in deallenamento per un periodo più lungo rispetto alla diminuzione dell’espressione di forza. Quando uno sportivo ritorna ad ​allenarsi abitualmente​ con i pesi dopo una fase di inattività, la forza e la tonicità delle fibre vengono recuperato più rapidamente rispetto a soggetti non allenati.  Questo fenomeno prende il nome di ​“memoria muscolare”,​ il cui meccanismo non è ancora conosciuto anche se sembra ricollegabile alla funzionalità del sistema nervoso centrale.

ciò significa che è consigliabile creare adattamenti al sistema neuro-muscolare a prescindere dal tipo di sport e dal tipo di stile di vita poiché si creeranno cosi le condizioni in cui il soggetto avrà maggiori possibilità di migliorare la sua qualità di vita e di recuperarla in caso di deallenamento. Molti studi ormai dimostrano che una fase di allenamento specifico per il mantenimento di forze pre operatorio nel caso di ricostruzione di legamento crociato anteriore velocizzino e facilitano il soggetto nel recupero della stessa nell’immediata fase post operatoria rendendo il percorso di riabilitazione e riatletizzazione più veloce e sicuro per il soggetto che ha subito l’operazione.

Centro Sportivo Eclepta a Roma

Un servizio collegato ad attività di questo tipo è rappresentato dalla magnetoterapia,​ consistente in un trattamento multifattoriale per la cura di lesioni e traumi sportivi.

Presso il Centro Sportivo Eclepta è possibile usufruire anche dei benefici prodotti dalla ​crioterapia, locale e sistemica, il cui scopo è quello di eliminare il dolore sfruttando le proprietà terapeutiche delle basse temperature, favorendo il recupero post-traumatico ed eliminando dannosi fenomeni di ritenzione idrica.

In caso di deallenamento,​ qualora si desideri riacquistare una forma fisica ottimale sotto il​ controllo di un preparatore atletico Roma, è consigliabile rivolgersi al ​Centro Sportivo Eclepta a Roma,​ che, grazie ad un approccio multidisciplinare in ambito della medicina sportiva, è in grado di soddisfare le esigenze fisiche sempre più individualizzate dell’atleta, seguendo il suo processo di preparazione sportiva oppure nella ​riabilitazione​ post infortunio o anche nella prevenzione di eventuali traumi e sindromi dismetaboliche.